Fino ad allora (e per un po' di tempo ancora), la Russia, meglio: l'Unione Sovietica, era il Paese amico, a cui si ispirava la sinistra comunista. Mentre dall'altra parte c'erano gli Usa. L'America. La capitale del Capitale. Meglio, del "blocco capitalista".
Molto tempo è passato e molto è cambiato, da allora. È cambiata la Russia. Il blocco sovietico, in Europa, si è sfaldato. I Paesi che ne facevano parte sono, in gran parte, entrati nell'Europa politica. Ma, di recente, sono cambiati anche gli Usa. Il successo e l'elezione di Donald Trump alla presidenza hanno contribuito a modificarne sensibilmente la strategia e l'immagine, in ambito internazionale. Di certo, il rapporto fra Usa e Russia non è più così chiaro. I due presidenti, Trump e Putin, intrattengono, infatti, relazioni personali sicuramente non ostili come un tempo. Entrambi, in particolare, non amano il progetto dell'Europa unita. Sul piano economico e, ancor più, politico. La Russia di Putin, per questo, ha espresso sostegno, in diversi modi, ai soggetti anti-europei. D'altra parte, leader euroscettici, come Grillo, hanno manifestato valutazioni positive verso il presidente degli Usa, Donald Trump. Idealtipo dell'Uomo Forte. Necessario a compensare la debolezza dei leader europei e della loro politica.
Continua la lettura su Demos e PI