di Vanessa Tomassini
«Milizie di opposizione del Ciad e le milizie di opposizione sudanesi, con alcuni mercenari istigati dai Tabbou e dalla Francia, stanno mobilitando grandi forze al fine di attaccare i campi petroliferi, raffinerie di petrolio, pozzi d’acqua, miniere d’oro; occupando molte città e organizzando l’immigrazione clandestina, nel sud della Libia». A dire queste cose è Ahmed, abbiamo deciso di chiamarlo così per tutelare la sua privacy. Ahmed, funzionario della sicurezza, scrive proprio da una di quelle città sul confine sud libico, dove la connessione internet è molto lenta. Parla senza tanti problemi di una «guerra che sta per scoppiare sotto l’egida dello Stato francese».
Ahmed ama l’Italia, ha letto i nostri articoli e ci dà qualche notizia di ciò che sta succedendo nel sud della Libia, dove Ghassan Salamè, inviato delle Nazioni Unite per la crisi libica, non è riuscito ad andare e di cui i media difficilmente parlano. Ci spiega che “l’Italia era presente nel sud del Paese già nel 2011 con le forze di Misurata. Poi la Francia ha inviato le milizie ciadiane, sudanesi e i mercenari”.
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