Anno IX - Numero 12
La guerra non è mai un atto isolato.
Carl von Clausewitz

martedì 28 marzo 2017

L’Europa inizia a pensare l'impensabile: smantellare l'eurozona

Per farsi un’idea dell’incertezza che aleggia sul destino dell’Unione europea, basta leggere il “libro bianco” dei Jean-Claude Juncker riguardo il futuro dell’Europa. Questo documento del Presidente della Commissione europea è stato reso pubblico, e conteneva addirittura cinque possibili scenari per l’evoluzione dell’UE da qui al 2025: “tirare avanti”, “nient’altro che il mercato unico”, “quelli che vogliono fare di più fanno di più”, “fare meno in maniera più efficiente” e “fare molto di più insieme”.

di Tony Barber

La vaghezza e genericità del libro bianco è comprensibile. Mentre si avvicinano le elezioni in Olanda, Bulgaria, Francia, Germania e in Repubblica Ceca, non c’è praticamente nessun governo che abbia voglia di seguire le ambiziose iniziative di Juncker. Tuttavia, i governi si rendono conto che l’Europa sta creando rischi al mondo intero in una maniera che non si era più verificata dalla fine della guerra fredda negli anni 1989-91. Gli strateghi di politica estera a Berlino, Parigi e nelle altre capitali stanno rivedendo le loro posizioni a lungo condivise sull’inevitabilità dell’integrazione europea e la stabilità dell’alleanza Europa-USA nell’ambito della sicurezza.


L’Europa “a più velocità”, che incoraggia alcuni paesi a integrarsi più velocemente di altri, è tornata di moda. Questa idea, attraente in special modo per alcune parti dell’Europa occidentale, ha ricevuto sostegno da Jean-Marc Ayrault e Sigmar Gabriel, i Ministri degli esteri di Francia e Germania. Un’altra idea è di aumentare la collaborazione nella difesa, in modo che in questo campo l’UE diventi per gli Stati Uniti un partner più credibile.

Al di là di queste proposte relativamente prudenti, alcuni responsabili politici e analisti indipendenti stanno pensando l’impensabile. Un esempio è il report di MacroGeo, una società di consulenza presieduta da Carlo de Benedetti, un veterano della comunità imprenditoriale italiana. Il report “L’Europa al tempo di Trump e della Brexit: Disintegrazione e Riorganizzazione”, arriva a conclusioni coraggiose. Afferma che l’UE nella sua forma attuale con ogni probabilità va incontro alla decomposizione, anche se dovessero vincere le elezioni di quest’anno politici pro-integrazione come Emmanuel Macron, il centrista indipendente francese, e Martin Schulz, il social democratico tedesco.

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