Anno IX - Numero 12
La guerra non è mai un atto isolato.
Carl von Clausewitz

1 D4 - 3

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4 ottobre
Il fenomeno delle autonomie regionali si diffonde e il mondo si spezzetta. Certo gli errori, le incapacità e le inadeguatezze delle formule politiche si sono accumulati nel tempo, ma poi si faranno alcune guerre per le annessioni, si ricostituiranno le unità e tutto ricomincerà. La storia del Mondo procede seguendo sempre questa alternanza, con generazioni nuove e, purtroppo, maggiore violenza.
Forse un giorno gli uomini acquisiranno la cultura per capire che vincere non sempre migliora la vita e che vivere insieme in un contesto di solidarietà è, in effetti, il vero traguardo.26 settembre
Riflettere sul discorso di Trump all'Onu, su Di Maio possibile Presidente del Governo italiano, sulla Catalogna che vuole staccarsi dalla Spagna, sul ritorno delle ambizioni russe, sul nuovo ruolo della Cina sullo scacchiere mondiale, sulle religioni (che ormai sembrano essere le uniche ideologie rimaste), sui sogni infranti dell'America Latina, sul clima che rinnega il passato e la Terra che si scuote, sulla cultura ormai basata solo sui musei e qualche avventuroso tentativo figurativo senza più maestri del pensiero, sull'economia e il potere visti come nuovi ideali grazie anche alla tecnologia che facilita, dicono, la vita mentre molto spesso la rende invece banale, ripetitiva ed elitaria, porta a considerare come il Mondo sia cambiato, come i sogni del passato, gli ideali, le speranze e gli amori siano ormai tramontati. Siamo sulla strada del nuovo Mondo, dove dobbiamo fare quello che si deve fare e poi aspettare, per rifare la stessa cosa quando si deve rifare.

19 settembre
È difficile costruire un bel futuro quando avanzano i populismi (diversi ma, come è naturale, sempre si toccano), si continuano ad insultare genti che tra di loro dicono di essere di sinistra ma che forse sono solo dei guastatori sociali, si espellono i tentativi di ragionare con una visione moderna e non sempre vicina al passato e si riorganizzano le schiere cattoliche che si alleano con i conservatori tradizionali, quelli che “non si cambia a meno che non ci sia un vantaggio per chi sta meglio”.
È proprio difficile costruire il futuro in un simile Paese.

5 settembre
Non è vero che i conservatori sono tutti di destra e gli innovatori tutti di sinistra, sia gli uni che gli altri, infatti, possono essere di destra o di sinistra. Nel nostro paese, per esempio, la maggior parte della destra e della sinistra è conservatrice e gli innovatori sono pochi e guardati con sospetto, sia nelle aziende che nel governo, nel parlamento, in qualunque cosa, da sempre. Di questo dovremmo parlare se vogliamo parlare di futuro. Perché il futuro non si raggiunge conservando il passato.

29 agosto
Il fatto che, nel nostro Paese, partiti e uomini di diverso orientamento politico non riescano a trovare uno straccio di accordo su qualsiasi tema vitale d’interesse nazionale e del tutto trasversale è la dimostrazione che la politica è intesa come strumento per prendere il potere e utilizzarlo, a qualsiasi fine e a prescindere. Speriamo si ritorni a fare politica per davvero, anche se forse a giudicare dall'andazzo e dalla cultura del paese ci vorrà molto tempo. Le pere non maturano di colpo da nessuna parte!

22 agosto
Osservando l’operato di Macron dal giorno della sua elezione ad oggi, sorge spontanea una riflessione: non è del tutto sbagliato pensare come certi personaggi cresciuti nelle grandi società di consulenza siano in possesso del fisico adatto per le migliori posizioni e sappiano dire bene cosa bisognerebbe fare, però non sono assolutamente capaci di farlo. Anzi, spesso combinano disastri. 
È sempre stata una (sgradevole) verità nelle aziende, adesso scopriamo che è diventato così anche nelle istituzioni pubbliche.

8 agosto
Il problema della immigrazione è diventato uno strumento di battaglia politica e, proprio per questo, allo stesso tempo uno strumento di misurazione del nostro grado di civiltà. Che sia il problema più grave dei nostri tempi non lo dice nessuno, così come nessuno ama ricordare che sia la conseguenza di politiche dissennate da parte del mondo capitalistico degli ultimi decenni. Nessuno sembra soffermarsi sul problema dell’organizzazione che Occidente o Paesi più ricchi dovranno (prima o dopo, senza alternative) mettere in atto seriamente per affrontare la gestione del fenomeno. E sia chiaro una volta per tutte: il problema non si risolve nemmeno ricacciando o ammazzando quelli che scappano dalla guerra o dalla miseria, che non fa nessuna differenza.Non credo che si possa vivere nei tempi di oggi facendo finta di niente. L’Internet e le nuove tecniche di comunicazione (a differenza del passato) ci informano puntualmente e oggi abbiamo la possibilità di essere informati su tutto. Credo sia inutile, da parte di tanta gente, riempire le chiese o le adunanze politiche in cui vengono predicate l'onestà e l'eguaglianza quando poi la segreta speranza è quella di non vedere più queste genti, a prescindere dalla fine che faranno.O forse proprio sapendo che fine faranno.

1 agosto
Penso che aumentare l’apertura del nostro diritto alla giurisprudenza verso un cammino che l’avvicini al Common Law britannico - che prevede un ruolo attivo e determinante dei giudici come capaci di leggere e interpretare la società - sarebbe giusto, perché permetterebbe di modernizzare il diritto e quindi la società.
Osservando però professionalità, parzialità e incapacità di interpretazione della nostra Magistratura, ho il dubbio che attenersi rigidamente alla norma (salvo la Corte di Cassazione, unica a interpretare il diritto e che già ha dato peraltro dimostrazioni di squilibrio) sarebbe forse più prudente. Ma come si deve fare per andare avanti verso il futuro? Ho paura che siamo in un 
cul de sac per motivi politici, esclusivamente di potere. Un momento brutto. Forse molto più di quanto pensino tanti italiani.

25 luglio
Grandi manager italiani. 
Qualcuno ha dimostrato di essere bravo, molti soltanto di sapere incassare cifre inverosimili in stipendi, premi, liquidazioni o a qualsiasi altro titolo. E mentre succede tutto questo, la politica italiana non ha forza né voglia di agire, attanagliata dalla paura che deriva dall’incompetenza e dal rischio di perdere appannaggi tra i più alti del mondo, mentre i media si comportano spesso come quei vecchi buffoni di corte che speravano nel lancio saltuario di qualche cosciotto da parte del sovrano. Anche questo è un problema del Bel Paese.

18 luglio
In Venezuela si possono anche avere dubbi su chi sostiene e spinge l'opposizione a Maduro e si può anche sostenere che si tratta di gruppi di potere internazionali e nordamericani. Ma che il paese sia alla fame è innegabile e dopo l'assalto delle bande di Maduro ai parlamentari di opposizione dentro l'Assemblea Nazionale non ci possono essere più dubbi sul regime al potere, a meno che non si tratti di forme di fanatismo ideologico estremista. 
Il regime al potere non è democratico e non è rivoluzionario, è una dittatura. A prescindere dal colore della stessa.

11 luglio
Il problema più grave per l’Italia è che nessun politico e nessun partito o movimento presenta un progetto per il Paese: tutti sono impegnati a presentare provvedimenti spot (aumento delle pensioni, diminuzione di tasse, contributi, assunzioni e via dicendo per esempio) diretti esclusivamente a conquistare voti. Le ragioni per cui nessuno presenti un progetto possono essere due: perché nessuno ha il coraggio di dire la verità agli italiani oppure perché il meccanismo della democrazia e dell’acquisizione del consenso consente di dare solo buone notizie, altrimenti si è fuori dal gioco. Esiste poi una terza possibilità, cioè che gli attuali politici che militano in partiti e movimenti non sappiano proprio che cosa fare e quindi navighino a vista verso il futuro, senza progetti e senza nessun criterio. Qualunque sia la ragione, non sono buone notizie. E c'è una notizia ancora più grave: che gli italiani, in generale, non lo capiscono.

27 giugno
Bisogna spiegare ai giovani che non possono snobbare gli strumenti della democrazia. Anche se questa, obiettivamente, non sembra nel pieno del suo splendore. Anzi, non dovrebbero farlo proprio per questo. Dovrebbero, invece, andare a votare, partecipare di più, perché astenersi significa lasciare decidere i vecchi che tendono a conservare privilegi e status quo per egoismo, paura, ignoranza, abitudine, nostalgia. 
Dovrebbero farlo, invece gli ultimi eventi internazionali e alcuni sondaggi non lasciano ben sperare in merito.

13 giugno
Negli Stati Uniti fanno l'impeachment al Presidente che tradisce la moglie e non lo dice oppure a quello che fa ascoltare le conversazioni dei suoi avversari politici dai servizi segreti. Ma non fanno l'impeachment se si mette d'accordo con i russi per fare un'azione contro i suoi avversari politici, ricerca e pubblicazione di documenti riservati, circolazione di informazioni false e via dicendo. 
È proprio vero che la democrazia ha molte facce e alcune non dovrebbero farne parte.

6 giugno
L’uomo è un animale vigliacco e infido. Tutti ormai concordano sul fatto che quanto accade oggi in Medio Oriente - con le centinaia di migliaia di morti, la gente che scappa, la Siria, l'Isis e altri terrorismi e via seguitando - nasce dalla decisione di George W. Bush di esportare il modello di democrazia americano facendo guerra all'Iraq e ammazzando Saddam Hussein. Ecco come la decisione presa da una persona di potere può cambiare il mondo e sconvolgerlo per anni e anni.
Ricordo bene tutti i giornali e le persone in vista, politici, giornalisti (tanti) e non solo, che allora condividevano, appoggiavano e insultavano quanti sostenevano che quella guerra era inutile pericolosa e drammatica, sono gli stessi che ora fanno finta di niente, condannano questo o quello e, soprattutto, pontificano e dicono quello che bisogna fare. L'uomo è proprio un animale vigliacco e infido, la gente dovrebbe ricordarselo e invece abbocca sempre.

30 maggio
Molte aziende stanno arrivando ai giorni nostri con strutture umane e tecnologiche del passato mentre è cambiato il mercato, è cambiata la tecnologia, sono cambiate le regole. Queste aziende devono investire nella tecnologia, ristrutturare l'organico sia nella qualità che nella quantità, a prescindere che l'azienda sia pubblica che privata. In altri termini, gli errori del passato vengono al pettine e non si possono più continuare a commettere.
È il dramma del momento nel mondo del lavoro e fa impressione vedere i sindacati affrontare la situazione come facevano tanti anni fa, il governo annaspare per paura di perdere consenso e le opposizioni politiche approfittare della situazione non collaborando alle soluzioni. Una brutta storia della nostra democrazia e della nostra cultura.

23 maggio
I debiti dei Paesi dell’Unione non devono essere messi insieme, sostiene Macron appoggiando il pensiero di Berlino. Si può capire, ma così facendo non si può realizzare quello che lui stesso ha annunciato nei suoi programmi elettorali: un unico Ministero dell'Economia, una politica fiscale compatibile, investimenti di settore coordinati e addio anche al progetto Safebond, i bond che integrano i debiti dei vari paesi abbassando in questo modo il rischio per gli investitori.
Bisogna capire che cosa vuole fare davvero Macron. Forse vuole rafforzare l'asse con la Germania nell'interesse della Francia e poi vedere cosa si può fare in Europa, rovesciando le priorità e cambiando i punti di partenza.
Tutto il contrario di quello che diceva in campagna elettorale.

16 maggio
Emmanuel Macron ha nominato un Presidente del Consiglio conservatore e 18 ministri che rappresentano tutte le tendenze (a parte quelle estreme), i generi e le geografie del paese; tutti hanno curriculum con notevole esperienza culturale e di amministrazione della cosa pubblica. Ha fatto, praticamente, la grande coalizione di tipo tedesco senza i partiti, quindi più diretta, con meno compromessi e rischi, più velocemente.
Un discorso del genere nel nostro paese è impensabile: scatenerebbe l'odio più profondo da parte di tutti i partiti e i cortei più rumorosi, oltre all'intelligenza del paese che non saprebbe che pesci pigliare né quali posizioni prendere.